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venerdì 26 febbraio 2016

Se per la politica la logica fuzzy è troppo sofisticata... bisogna stare attenti!!! (Si para la politica la logica fuzzy es algo muy sofisticado .... ¡hay que estar atentos!!!)




In questi ultimi giorni, la politica italiana si è vista fortemente segnata dal rozzo escamotage con cui i parlamentari conservatori sono riusciti a bloccare (almeno all'interno della così detta, legge delle unioni civili), la possibilità di riconoscere ufficialmente le coppie omosessuali come dei rapporti meritevoli di essere concepiti anche come spazi relazionali e affettivi, sani e affidabili, definendole implicitamente come non apte a curare la crescita equilibrata e la tutela del bambino.

Come? Secondo il peggiore e più ideologico dei modi, estipulando nel seno della "legge delle unioni civili" la "non obbligatorietà" alla fedeltà all'interno di tali rapporti, quindi facendo passare come se l'inaffidabilità fosse già una caratteristica propria ed intriseca ad esse. Così, vorrebbero indurre un giudizio che considera come criterio di esclusione (nel tema della genitorialità e non solo), la idea secondo la quale nelle relazioni omosessuali, la motivazione sottostante sia esclusivamente di indole sessuale, puramente edonistica e individuale. Per cui esse sarebbero per definizione, uno spazio relazionale e affettivo malsano, instabile e incapace di promuovere la crescita equilibrata e protetta del minore. Tutto ciò ovviamente anche, basato sul falso assioma secondo il quale se "la fedeltà" è richiesta dalla legge (vedi le coppie eterosessuali), essa sarebbe in grado di garantire dei contesti relazionali e affettivi coerenti e affidabili (in particolare, nell'ambito della genitorialità).

Il tentativo del legislatore di fare prevalere un principio ideologico (affermare che esista solo un modello di famiglia funzionale, dal punto di vista della salute mentale) per creare differenze e discriminare, è talmente grossolano che sembra provenga dalla peggiore delle ignoranze, quella del disconoscere la natura umana. Non sapere che il comportamento umano in generale e la psiche in particolare si organizzano rispettando la logica fuzzy, vuol dire non solo avere una idea fortemente ideologizzata dell'essere umano, ma anche ignorare la estrema complessità del sano vivere.

Secondo il pensiero fuzzy, le realtà umana e sociale non sono costruite in termini dilemmatici (vero o falso). Anzi, bisogna affermare con forza che il vivere umano è caratterizzato dall'assenza di concetti e principi con validità universale. Quindi, la realtà dei rapporti umani sani e affidabili altro non è che la somma di tutti gli stati relazionali e affettivi possibili presenti, anche se sconosciuti ad un osservatore (consapevolmente o meno) distratto.

Il legislatore ha la responsabilità sociale di essere in sintonia con il multiverso della complessità sociale umana, anche perché non condividerlo o ignorarlo può volere dire avere una visione autoreferenziale pesantemente condizionata dai propri punti di vista, pregiudizi compresi. Vi è in gioco la salvaguardia dei diritti umani (dell'adulto e del bambino) nello spazio della convivenza sociale, lo dice la Corte di Strasburgo.







En estos ultimos dias, la politica italiana se ha visto fuertemete marcada por el burdo subterfugio con el cual los parlamentarios conservadores han logrado bloquear (por lo menos dentro de la asi llamada "ley de las uniones civiles"), la posibilidad de reconocer oficialmente a las parejas homosexuales como relaciones merecedoras de ser consideradas como espacios relacionales y afectivos, sanos y fiables, definiendolas como no aptas a cuidar y tutelar el crecimiento equilibrado del niño.

¿Cómo? Según el peor y más ideológico de los modos, estipulando dentro de la propuesta de "ley de las uniones civiles" la "no obligatoriedad" a la fidelidad dentro de tales relaciones, por lo tanto haciendo pasar como si la no afidabilidad fuese una caracteristica propia e intrinseca a ellas. Asì quisieran inducir un juicio que considera como criterio de exclusión (en el tema de la paternidad y no solo en ella), la idea por la cual en las relaciones homosexuales, la motivación subyacente sea exclusivamente de indole sexual, puramente hedonista e individual. Por lo tanto un espacio relacional y afectivo malsano, inestable e incapaz de promover el crecimiento equilibrado y protegido del menor. Todo ello obviamente, basado a partir del falso axioma según el cual si la fidelidad es requerida por la ley (el caso de las parejas heterosexuales), esta serìa en grado de garantizar contextos relazionales coherentes y afidables (particularmente en el ámbito de la paternidad).

La intención del legislador de hacer prevalecer un principio ideológico (afirmar que existe sólo un tipo di familia funcional, desde el punto de vista de la salud mental), para crear diferencias y discriminar es tan grosero que parece provenga de la peor ignorancia, aquella referida al desconocimiento de la naturaleza humana. No saber que el comportamiento humano en general y la psiche en particular, se organizan respetando la logica fuzzy, quiere decir no sòlo tener una idea muy ideologizada del ser humano sino también ignorar la extrema complejidad del vivir sano.

Según el pensamiento fuzzy, la realidad humana y social no están construidas en términos dilemáticos (verdadero o falso). Más bien, es necesario afirmar con fuerza que el vivir humano se caracteriza por la ausencia di conceptos y principios con validez universal. Por lo tanto, la realidad de las relaciones sanas y confiables non son otra cosa que la suma de todos los estados relacionales y afectivos posibles presentes, aunque si son desconocidos a un observador (concientemente o no) distraido.

El legislador tiene la responsabilidad social de entrar en sintonia con el multiverso de la complejidad social humana, porque no compartirla o ignorarla puede significar tener una visión autoreferencial profundamente condicionada por los propios puntos de vista, incluyendo los prejuicios. Está en juego nada menos que la salvaguarda de los derechos humanos (del adulto y del niño) en el espacio de la convivencia social, lo dice la Corte de Estrasburgo.




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