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martedì 3 dicembre 2013

Salute mentale: quella improba ricerca quotidiana (Salud mental: esa intrincada bùsqueda cotidiana)


"...Pastiglie per viaggiare, pastiglie per dormire, pastiglie per mangiare, pastiglie per sognare, pastiglie per il bene, pastiglie per il male.... pastiglie per volare, poter toccare il cielo, legali-illegali...multicolori... per pisciare... per morire... per calmare.....pastiglie per l'amore, di mille forme....." Sono alcune delle stroffe di un brano musicale tormentone di alcuni anni fa in Italia.
Dalla comparsa del Valium quaranta anni fa circa, in sostituzione dei vecchi e rischiosi barbiturici, l'industria farmaceutica dei psicofarmaci ne ha compiuto un'aggressiva diffusione di massa, aiutata da efficaci strategie di marketing in grado di proporre sempre nuove opzioni di cura (che promettono siano terapeuticamente più efficaci e intrinsecamente meno pericolose per la salute del utente, di quelli delle generazioni precedenti). 
Oggi assistiamo ad un fiorente e variopinto mercato psicofarmacopeico caratterizzato dalla miriade di offerte che le case farmaceutiche si prodigano di offrire ad una popolazione sempre più in balia del loro potere economico. Spesso e volentieri sono complici ingenuamente inconsapevoli alcuni medici generici, ginecologi e anche pediatri che con relativa "leggerezza" prescrivono allegramente le così dette benzodiazepine, con modalità che poi si trasformano in percorsi di cura che divengono delle assunzioni abituali (!!!).
Forse uno degli effetti più devastanti di questi lunghi percorsi di cura è quello della dipendenza e con essa, l'effetto tolleranza che costringe i soggetti ad aumentare progressivamente la dose per ottenere lo stesso effetto. Viene quindi da sé come effetto fisiologico correlato, la così detta sindrome da astinenza nel caso vi fosse l'interruzione della terapia.
Ma cosa c'è dietro questo consumo massiccio e acritico (prescritto e non) di tranquillanti, ansiolitici e sedativi? E' tutta responsabilità dello strapotere delle case farmaceutiche e dei loro attenti studi di mercato con cui organizzano le loro "campagne pubblicitarie"? Vi sono degli esperti che medicalizzano un disagio che non ha nulla a che vedere con cause biologiche e che incoraggiano un'industria produttiva? E' per caso lo stress della vita quotidiana e le frustrazioni che essa ci riserva che ci inducono verso una ricerca smodata di "felicità" a prescindere? Data la complessità del tema, probabilmente la spiegazione sta dietro le risposte ad ognuno di questi quesiti. 
La salute mentale è quella dimensione della specie umana, che più di ogni altra particolarità legata al vivere dell'individuo, è stata mistificata da retoriche più o meno erudite e da interventi vari, con l'intenzione velata o meno per controllarla dall'esterno (per eliminare i comportamenti indesiderati o inopportuni), o per motivi estetici (a partire da noi stessi, nella ricerca della "felicità"), o per comprenderla (partendo dall'osservazione, argomentando di poter esplicarla e di essere in grado di agire sul suo funzionamento). 
Purtroppo, non si è diffusa ancora  la consapevolezza epistemologica di quanto la salute mentale venga fallacemente descritta e compresa (dal profano e dall'esperto), a prescindere dalle motivazioni sottostanti (ricerca di  effetti afrodisiaci, ricreativi o sedativi). Il corolario è il suo assoggettamento indotto, il suo "addomesticamento" per via dell'azione manipolatrice esercitata (dall'individuo stesso o da altri).

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"Pastillas para viajar, pastillas para dormir, pastillas para comer, pastillas para fantasear, pastillas para el bien, pastillas para el mal... pastillas para volar poder tocar el cielo legales-ilegales ... multicolores... para orinar... para morir ... para calmar ... pastillas para el amor, de mil formas..." Son algunas estrofas de un pedazo musical de mucho éxito hace algùn tiempo en Italia.
Desde la apariciòn del Valium hace cerca cuatro décadas como sustituciòn de los viejos y arriesgados barbituricos, la industria farmaceutica de los psicofarmacos ha cumplido una agresiva difusiòn de masa, desarrollando eficaces estrategias de marketing capaces de proponer nuevas opciones de cura, que prometen ser terapeuticamente màs eficaces y menos peligrosas para la salud de los usuarios, que los de la generaciòn anterior. Hoy en dia asistimos a un florido mercado psicofarmacopeo caracterizado por la infinidad de ofertas che los laboratorios farmaceuticos se prodigan en ofrecer a una poblaciòn cada vez màs dominada por su poder econòmico.
Frecuentemente, complices ingenuamente inconcientes son algunos médicos genéricos, ginecòlogos y también pediatras que con una cierta "superficialidad" prescriben continuamente las asi llamadas benzodiazepinas, con modalidades que se transforman en tratamientos que devienen asunciones habituales (!!!).
Quizàs uno de los efectos màs devastadores de estos largos prospectos de cura es el de la dependencia y con ella, el efecto tolerancia que obliga a los sujetos a aumentar progresivamente la dosis para obtener el mismo efecto. Cae por si mismo el efecto fisiològico correlacionado, el sindrome de la abstinencia en el caso en que fuera interrumpida la terapia.
Pero que cosa hay detràs de éste consumo masivo y acritico (prescripto o no) de tranquilizantes, ansioliticos y sedantes? Es todo responsabilidad del super poder de los laboratorios farmacéuticos  y de sus atentos estudios de mercado con los que organizan sus "planes publicitarios"? Hay expertos que medicalizan un malestar que no tiene nada que ver con causas biologicas y que alientan una industria productiva? Acaso es el stress della vida cotidiana y las frustraciones que ella nos reserva que nos inducen hacia una bùsqueda desmandada de "felicidad" a cualquier costo? Dada la complejidad del argumento, probablemente la explicaciòn està en cada una de las respuestas a cada uno de estas interrogantes.
La salud mental es aquella dimensiòn del ser humano, que màs de cualquier otra particularidad ligada al vivir de los individuos, ha sido mistificada por retòricas màs o menos eruditas y por intervenciones de diverso tipo, con la intenciòn encubierta o no, de controlarla desde el externo (para eliminar los comportamientos indeseables o inoportunos), o por motivos estéticos (desde nosotros mismos, en la bùsqueda de la felicidad), o para comprenderla (partiendo de la observaciòn, argumentando poder explicarla y ser capaz de actuar sobre su funcionamiento).
Desafortunadamente, no se ha difundido todavìa la conciencia epistemològica acerca de cuanto la salud mental sea falazmente descripta y comprendida (por el experto y por el profano), màs allà de las motivaciones subyacentes (bùsqueda de efectos afrodisìacos, recreativos o calmantes). El corolario es la sujeciòn inducida, la "domesticaciòn" a partir de la acciòn manipuladora ejercitada (por el individuo mismo o por parte de otros).