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sabato 3 agosto 2013

Se il re si rende conto di essere nudo..... (Si el rey se da cuenta de estar desnudo... )




"Me lo state uccidendo".. disse la sua attuale fidanzata ai giornalisti, alludendo probabilmente ad un molto riservato e intimo accenno depressivo del suo partner, vittima dei giudizi istituzionali (a suo avviso ingiusti e immeritati) che lo condannerebbero a non potere proporsi mai più come "il migliore e più probo modello di self made man, leader, cacciatore di successi in ogni ambito della sua esistenza" (dai business alla politica, includendo gli ambiti più svariati e intimi dell'esistenza umana).
Una tale affermazione, così maternale e protettiva potrebbe alludere a quella parte dell'uomo, più vulnerabile e nascosta, che contrasta con quella insensibilità che in pubblico ha sempre voluto mostrare attraverso l'arroganza di chi "tutto può fare". In effetti si sarebbe trattata di una modalità, quella pubblica appunto, incentrata tra tante altre:
-su un senso grandioso di importanza (esagerando risultati e talenti, per essere notato come superiore, insostituibile e quindi difficilmente superabile);
-su delle fantasie di illimitati successi e potere, nei confronti dei quali tutti gli dovrebbero essere riconoscenti, addirittura a livello internazionale (al punto di rivelarsi ridicolo e patetico agli occhi degli osservatori esteri); 
-sul credere di essere “ speciale ” e unico, addirittura unto dalla grazia divina;
-sulla sua incapacità di riconoscere o identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri (nemmeno quelle dei propri figli e nipoti); 
e infine ovviamente, 
-sulla capacità di mostrare atteggiamenti arroganti e presuntuosi. 
Ma non solo, l'uomo pubblico era anche quello che:
-tendeva a mostrarsi affascinante, imprevedibile e seduttivo, sottolineando la propria superiorità da macho vincente;
-pur ritenendosi indispensabile, non è stato in grado di costruire un'intimità affettiva duratura, non essendo consapevole delle proprie emozioni e dei propri autentici bisogni, quindi incapace di misurarsi con le proprie fragilità nel contesto più personale della sua esistenza, il rapporto di coppia;
-desiderava avere a che fare con i più deboli per poterli aiutare,  in particolare con giovani ragazze in balia dell'incertezza del loro futuro e dell'indigenza, che poi diventavano parte della comparsa che gli permetteva "giustamente" rilassarsi; 
Oggi in Italia vediamo, forse, il dramma dell'uomo (creduto invincibile) che d'improviso scopre se stesso nudo e vulnerabile e che di fronte ad un senso d'impotenza mai vissuto fino adesso esprime (malgrado lui stesso) un suo dolore e angoscia. Una tale evenienza  in chi delle emozioni proprie -in pubblico- non ha mai parlato o fatto trapelare (in particolare di quelle che lo descrivono come meno assertivo), può fare presagiare delle reazioni più imprevedibili e inconsulte (in barba al paese), assecondato da coloro che sono rimasti affascinati dal suo "essere sempre stato vincente".



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"Me lo estan matando..." dijo su novia actual a los periodistas, haciendo alusiòn probablemente a algùn tipo de reacciòn depresiva de su partner en la intimidad, victima de juicios institucionales (segun él injustos y no merecidos) que lo condenarìan a no poder nunca màs proponerse como "el mejor y màs honesto modelo del hombre hecho a si mismo, lider, cazador de sucesos en cualquier àmbito de su existencia (del comercio a la politica, incluyendo los màs variados contextos de la existencia humana).
Tal afirmaciòn, asì maternal y protectora podrìa hacer referencia a aquella parte del hombre, màs vulnerable y escondida, que contradice aquella insensibilidad que en publico ha siempre mostrado a través de la arrogancia de quien "puede hacer de todo". Efectivamente, se tratarìa de una modalidad, aquella pùblica, caracterizada entre otras por :
-un sentido grandioso de importancia (exagerando resultados y talentos), para ser notado como superior, insustituible y por tanto insuperable;
-unas fantasias de ilimitados éxitos y poder, frente a los cuales todos deberian ser reconocedores, inclusive internacionalmente (llegando a ser el ridiculo hazmereir de los observadores extranjeros);
-creerse especial y ùnico, incluso bendito por la gracia divina;
-mostrando una incapacidad para reconocer o identificarse con los sentimientos y las necesidades de los otros (ni siquiera los de sus propios hijos y nietos);
y finalmente, obviamente,
-mostrando actitudes de arrogancia y presunciòn.
Pero no solamente eso, el hombre pùblico era también aquel que:
-tendia a mostrarse afascinante, imprevedible e seductor, remarcando su superioridad como macho vencedor;
-no obstante se ha siempre retenido indispensable, no fue capaz de construir una relaciòn afectiva duradera, no siendo conciente de sus emociones y de sus autenticas necesidades, por lo tanto incapaz de medirse con sus fragilidades en el contexto màs personal de su existencia, la relaciòn de pareja;
-deseaba estar en contacto con los màs débiles para poder ayudarlos, en particular con jovenes mujeres vìctimas de la incertidumbre de su futuro y de la indigencia, que después pasaban a ser parte de las comparsas que le permitian un "justo" relax;
Hoy en Italia vemos, quizàs, el drama del hombre (creido invencible) que imprevistamente se descubre a si mismo desnudo y vulnerable y que frente a una sensaciòn de impotencia jamàs vivida antes, expresa (a pesar de él) su dolor y angustia. Tal circunstancia, en quién de sus emociones -publicamente- no ha hablado jamàs o dejado entrever (sobre todo de aquellas que lo describen como menos asertivo) puede hacer presagiar unas reacciones imprevistas y temerarias (a pesar del pais), con la ayuda  de todos aquellos que quedaron afascinados de su "siempre haber sido un vencedor".