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sabato 5 marzo 2011

Dipendenze senza sostanze: una caratteristica dei tempi che viviamo. ( Las dipendencias sin substancias: caracteristica de los tiempos que vivimos)

Attualmente non si parla più solo di tossicodipendenze, ma di modalità diverse di dipendenze (affettiva, gioco d’azzardo, internet, sesso, lavoro, shopping compulsivo,ecc.). Tali dipendenze sono l'espressione emblematica della società postmoderna contemporanea (insieme alla depressione), esse riflettono un malessere psichico profondo (manifestato dal proposito di fuga implicito e dalla loro compulsività).
Sono la risultante di un paradosso sociale, secondo il quale la maggiore complessità delle condizioni di vita nelle nostre città hanno contribuito a costruire un sempre più diffuso sentimento di perdita dei legami e di disorientamento. Tutto ciò non fa altro che stimolare un bisogno crescente di sicurezza e di controllo degli eventi, davanti a la maggior presenza dell'effimero e della solitudine.
Diveniamo senza accorgercene degli individui sempre più svincolati, lontani, insofferenti, disillusi e forse anche spaventati da ogni legame di scopo, da ogni funzione sociale, ma contemporaneamente individui che però si illudono di trovare uno spazio di libertà, di scelta e di autodeterminazione attraverso l’inganno di un accesso illimitato al possesso di cose, possesso illimitato che in verità tradisce un sentimento insaziabile di mancanza.
Come dice Daniela Capitanucci, "le nuove dipendenze diventano eccessi, passioni tristi, surrogati di punti di riferimento, surrogati di punti solidi che non riusciamo più a rintracciare nel nostro quotidiano, surrogati di relazioni che diventano consumo, e consumi che diventano relazioni".


Efectivamente, en la actualidad no se habla màs sòlo di toxicodependencias, sino di diversas modalidades de dependencias (afectiva, juego de azar, internet, sexo, trabajo, compras compulsivas,etc.). Tales dependencias son la expresiòn emblemàtica de la socieda postmoderna contemporanea (junto con la depresiòn), ellas reflejan un malestar psiquico profundo (puesto en evidencia por la intenciòn de fuga implicita y por la compulsividad).
Son el resultado de una paradoja social, segùn la cual la mayor complejidad de las condiciones de vida en nuestras ciudades han contribuido a construir un sentimiento muy difundido de pérdida de los vinculos y de desorientaciòn. Ello a su vez ha estimulado una exigencia de seguridad y de control sobre los eventos propio en razòn del incremento de lo fugaz y de la soledad.
Sin darnos cuenta nos convertimos en individuos cada vez màs aislados, lejanos, intolerantes, desilusionados y quizàs también temorosos de vinculos finalizados, de toda funciòn social, pero a la vez individuos que se ilusionan en encontrar espacios de libertad, de elecciòn y de autodeterminaciòn a través del engano de un acceso sin limites a la posesiòn de objetos, posesiòn ilimitada que en realidad deja entrever un sentimiento insaciable de vacio.
Como dice Daniela Capitanucci, "las nuevas dependencias se convierten excesos, pasiones tristes,sustituciones arbitrarias de puntos de referencia, de puntos sòlidos que no logramos identificar en nuestra cuotidianidad, de relaciones que se convierten en consumo y de consumos que se convierten en relaciones".