Qualche giorno fa, un noto leader politico conservatore
italiano fece delle dichiarazioni piuttosto sbalorditive. In poche parole,
questo pittoresco personaggio si lamentava di esser stato segnato da un
congetturato sortilegio (secondo lui, per opera di coloro che proteggevano
dalle sue parole offensive, il “nemico” politico da lui fortemente insultato in
precedenza).
Denotando la propria ignoranza sul argomento e un penoso
stato di confusione mentale (e di pensiero), parlava di un ipotetico rituale di
“macumba” subito e del suo bisogno di essere aiutato dall’esorcismo, come se si
trattasse di pratiche e di rituali che si corrispondessero (non solo a livello
logico ma anche dal punto di vista delle cosmovisioni e dei principi magico
religiosi sottostanti), sollecitando l’aiuto di un “esperto” in materia.
Sarebbe come, da un’altra prospettiva di cura, volere combattere il mal di testa
facendo una cura per un’infezione intestinale.
Sempre secondo lui la presumibile influenza maligna
l’avrebbe condannato a vivere, nell’arco di un breve periodo di tempo, una
catena di svariati eventi malaugurati di indoli diversi nella sua vita privata,
l’ultimo dei quali era stato la presenza di un serpente in casa sua che lui
aveva trucidato e per questo motivo era stato anche denunciato, trattandosi di
una specie protetta.
“Non ci far litigare” –disse la
Regina Bianca con tono ansioso- “Qual è la causa del lampo?”
“La causa del lampo” –disse
risolutamente Alice, perché ne era quasi certa- “è il tuono… no, no” –si
corresse in fretta- “volevo dire viceversa…”. “E’ troppo tardi per correggersi”
–disse la Regina Rossa- “quando hai detto una cosa, è così e ne devi subire le
conseguenze”.
Ecco, porsi domande, auto
riflettere, cercare delle risposte, fanno parte del processo continuo del
nostro vivere la vita, è la modalità attraverso la quale cerchiamo di capire la
complessità delle nostre esistenze e per fare in modo che le nostre vite
traducano e rispecchino il tentativo
del vivere di ognuno sulla base di ciò che decidiamo abbia valore.
Questo processo riflessivo continuo ha necessariamente degli effetti, delle
conseguenze, sulle nostre vite e quindi su ciò che noi facciamo. Percepiamo
attraverso le inferenze e deduzioni che a loro volta ci inducono a trarre delle
conclusioni che confermano i nostri principi esplicativi costituendo un cerchio
cognitivo e di scelte decisionali continuo. Sta a noi fare si che la
circolarità dei nostri ragionamenti sia in grado di avviare processi di
pensiero e di azione virtuosi aperti a livelli logici in grado ogni volta di
più di raggiungere prospettive più elaborate di analisi e di comprensione.
Quel noto politico ingenuamente,
con le sue parole ha messo in evidenza la sua scarsa consapevolezza riguardo
ciò che lui stesso contribuisce a costruire nel suo rapporto con la realtà
circostante attraverso il proprio pensiero acritico e semplicistico : un
susseguirsi di sciagurate affermazioni che lo costringono (inesorabilmente), a
vivere in una realtà impoverita da luoghi comuni e costruita a partire da
stereotipi ideologici autoreferenziali, da pregiudizi etnocentrici (molti di
essi carichi di violenza e aggressività). In effetti, nel suo mondo (e
ovviamente anche di quello dei suoi seguaci) non vi è spazio per l’apertura e
l’onesta dei sentimenti verso i così detti “diversi” ma solo per il
compiacimento del pensiero unico omogeneo; scarsamente consapevole della
propria povertà intellettuale, per niente empatico e incapace di osservare ciò
che accade in torno a loro stessi.
Un pensiero politico che pretende
fare una diagnosi della realtà partendo dall’ignoranza dei propri pregiudizi,
anzi avvalendosi inconsapevolmente di essi, non è altro che una politica vuota
fatta da costrutti inventati arbitrariamente a partire dal pensiero banale e
sciatto, non critico e non creativo. Esso può soltanto comportare
l’impossibilità costitutiva di non essere mai in grado di trovare migliori modi
di pensare per migliorare la vita in società.
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Hacen algunos dias, un conocido
lider politico conservador italiano hizo unas declaraciones sorprendentes. En
pocas palabras, éste personaje pintoresco se lamentaba de haber sido marcado
por un supuesto embrujo (según él por obra de aquellos que han protegido de sus
palabras ofensivas, al “enemigo” politico que él mismo habia precedentemente
ofendido).
Haciendo ver su ignorancia acerca
del tema y un penoso estado de confusión mental (y de pensamiento), hablaba de
un improbabile ritual de “macumba” y acerca de la necesidad de ser ayudado por
intermedio del esorcismo, como si se tratase de practicas y rituales
equivalentes (no solo del punto de vista lógico sino también de cosmovisiones
analogas con principios magico religiosos similes), solicitando la ayuda de un “experto” en la materia.
Seria como si desde otra perspectiva de cura, se quisiera combatir una cefalea haciendo
una cura para una infección intestinal.
Sempre según él mismo, la
presunta influencia maligna lo habria condenado a vivir, en un breve espacio de
tiempo, una cadena de diversos malaventurados eventos en su vida privada, el
último de los cuales habria sido la visita de un serpente en su casa, que habia
matado y por lo cual habia sido denunciado por tratarse de una specie
protegida.
“No nos hagas pelear” dijo la
Reina Blanca en tono ansioso – “¿Cual es la causa del relámpago?”
“La causa del relámpago” –dijo
resueltamente Alicia, porque era casi convencida- “es el trueno, no, no….” -si corrigió apresuradamente- “queria decir al contrario…” “Es demasiado
tarde para corregirte” –dijo la Reina Roja-
cuando has dicho una cosa es asi y debes sufrir las consecuencias de
ello.”
Exactamente, ponerse preguntas,
auto reflexionar, buscar respuestas, hacen parte del proceso continuo de
nuestro vivir la vida, es la modalidad con la cual tratamos de entender la
complejidad de nuestras existencias y hacer en modo que nuestras vidas
traduzcan y reflejen el tentativo de cada uno de vivir en base a aquello que
tiene valor para nosotros. Este proceso reflexivo continuo provoca
necessariamente efectos, consecuencias, sobre nuestras vidas y por ende sobre
lo que hacemos.
Percibimos a través de las inferencias y deducciones que a su vez nos
inducen a costruir conclusiones que confirmen nuestros principios explicativos
constituyendo un circulo cognitivo y de elecciones decisionales continuo.
Dependerà de nosotros hacer que la circularidad de nuestros razonamientos sea
capaz de estimular procesos de pensamiento y de acción virtuosos abiertos a
niveles lógicos en grado cada vez más de alcanzar prospectivas más elaboradas
de análisis y de comprensión.
Aquel conocido politico ingenuamente, con sus palabras ha puesto en
evidenzia su escasa conciencia acerca de lo que él mismo es capaz de poner en
pié en su relación con la realidad circundante a través de su mismo pensamento
acritico y simplista: una cadena de desafortunadas afirmaciones que lo
costringen (inexorablemente) a vivir en una realidad pauperizada por lugares
comunes construidos desde estereotipos ideologicos autoreferenciales, por
prejuicios etnocéntricos (muchos de ellos cargados de violencia y agresividad).
En efecto, en su mundo (y obviamente también del de sus seguidores) no hay espacio
para la apertura y la honestidad de los sentimientos hacia los asi llamados
« diferentes » sino solo para el complacimiento respecto al
pensamiento unico y homogeneo ; con escasa conciencia de la propia pobreza
intelectual, para nada empático incapaz de observar lo que succede alrededor de
ellos mismos.
Un pensamiento politico que pretende cumplir un diagnostico de la realidad
a partir de la ignorancia de sus propios prejuicios, o mas bien sirviéndose de
ellos, no es otra que una politica vacia hecha en base a constructos inventados
arbitrariamente desde el pensamiento banal y chato, no critico y no creativo.
Ello puede solo comportar la imposibilidad constitutiva de no poder ser capaz
jamás de encontrar mejores modos de pensar para mejorar la vida en sociedad.